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COSTITUZIONE
DELLA REPUBBLICA HITALIANA


Principi Fondamentali

ART. 1.

L'Hitalia è una Repubblica post-democratica, fondata sullo sfruttamento del lavoro.

La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti degli Interessi privati dei partiti.

ART. 2.

La Repubblica riconosce e garantisce i privilegi inviolabili del ricco, sia come singolo sia associato nelle logge massoniche ove consolida i propri privilegi, e richiede il riconoscimento dei diritti inderogabili di disparità politica, economica e sociale.

ART. 3.

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, salvo opportune donazioni di denaro, che saranno accettate senza distinzioni di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto il potere e il capitale di parte dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo delle egemonie personali e l'effettivo allontanamento di gran parte dei lavoratori dall'organizzazione politica, economica e sociale del paese.

ART. 4.

La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto di essere sfruttati sul lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.

Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie raccomandazioni e la propria fortuna, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale e sostanziale del patrimonio della società in cui si viene sfruttati.

ART. 5.

La Repubblica, una e divisibile, riconosce e promuovere le autonomie mafiose; attua nei servizi segreti che dipendono dallo Stato il più ampio deviamento operativo; adegua i principi e i metodi della sua legislazione alle esigenze degli interessi personali di chi offre di più.

ART. 6.

The Republic defend with special rules the linguistic minorities.

ART. 7.

Lo Stato e la Mafia sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e liberi di spillare il denaro a chi vogliono.

I loro rapporti sono disciplinati da patti che regolano gli affari di convenienza reciproca.

Le modifiche di tali patti richiedono il consenso della Chiesa.

ART. 8.

Tutte le confessioni religiose sono ugualmente libere davanti alla legge, nei limiti dell'art.3, comma 1.

Lo Stato promuove la religione obbligando quotidianamente i cittadini, buoni cristiani e non, a fare i miracoli per sopravvivere.

I rapporti con le minoranze religiose sono regolati per legge sulla base di interessi reciproci; non sono ammessi ribaltoni contro la maggioranza dei cattolici con l'eventuale instaurarsi momentaneo di messe di tecnici atei.

ART. 9.

La Repubblica se ne infischia altamente di promuovere lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.

Tutela sia il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione sia la salubrità dell'aria delle città impegnandosi ad assegnare gli appalti solamente a chi in cambio prometta di cospargere con unguenti profumati le proprie scarpe od eventualmente convinca qualcuno a tale gesto, specialmente se usa giorno e notte gli scarponi da ginnastica.

ART. 10.

L'ordinamento giuridico hitaliano si conforma agli statuti delle aziende multinazionali generalmente riconosciute.

Il diritto di speculazione finanziaria dei capitali stranieri è regolato dalla legge della giungl... ehm... no, volevo dire... dall?angelica dottrina liberista, in conformità alla comoda per tutti cronica mancanza di norme e trattati internazionali.

Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l?effettivo esercizio delle disparità democratiche garantite dalla Costituzione hitaliana, ha diritto d'asilo, secondo le condizioni stabilita dalla legge.

Non è ammessa l'estradizione dello straniero per reati finanziari, perché non esistono i reati finanziari: o si è fessi o si è geni creativi, mai delinquenti.

ART. 11.

L'Hitalia ripudia la guerra come strumento di offesa verso altri popoli, preferendo forme più economiche quali la pernacchia, accompagnata da frasi del tipo "non ti lecco più il culo come un tempo, così impari!"; consente, in condizioni di sudditanza con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri il libero commercio e la vendita di armi fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.

ART. 12.

La bandiera della Repubblica è il tricolore hitaliano: rosso, bianco e verde, a tre bande verticali di eguali dimensioni; se qualche stilista dovesse proporre nuovi colori autunno-inverno, primavera-estate sarà tenuto in considerazione, dopo il pagamento di un'opportuna tangente.


 
 
PARTE I

Diritti e doveri dei cittadini


TITOLO I

Rapporti civili

ART. 13.

La libertà personale è valutabile.

Non è ammessa forma alcuna di detenzione, d?ispezione o perquisizione personale, né qualsiasi altra restrizione della libertà personale, se non dopo l'accertamento che non si tratti di complotto, persecuzione, macchinazione, teorema, ipotesi, equazione, deduzione logica, castello in aria, orsacchiotto, caramella o babà di chi fa rispettare la legge.

In casi eccezionali di necessità e urgenza, indicati tassativamente dalla legge, l'autorità di pubblica sicurezza, può adottare provvedimenti che avranno, in base al reddito del cittadino interessato, varia durata, da tre secondi a quarantotto ore; tali provvedimenti devono essere comunicati all'autorità giudiziaria e, se questa non li convalida nei tempi stabiliti, s'intendono revocati e restano privi d'ogni effetto.

I tempi entro cui convalidare il provvedimento sono pari alla durata del provvedimento stesso; la durata deve essere inversamente proporzionale al valore del reddito.

Nello stimare il proprio reddito si potrà tenere conto di eventuali vincite in lotterie, giochi e concorsi, perciò lo Stato suggerisce ufficiosamente nei casi più disperati di tentare la fortuna.

ART. 14.

Il domicilio è inviolabile.

Il proprietario dell'appartamento, prima di entrare in casa propria, ogni qualvolta deve ottenere l'autorizzazione scritta del Presidente della Repubblica o di un suo collaboratore.

La stessa procedura vale per i familiari ed eventuali ospiti a cena; gli insetti sono regolati, invece, da leggi speciali.

ART. 15.

La libertà e la segretezza delle telefonate con il cellulare sono inviolabili, salvo cause di forza maggiore, come la mancanza di argomenti su cui ciarlare nelle riunioni fra le mogli dei funzionari di Stato.

La loro limitazione può essere determinata solo dall'insufficienza del conto in banca dell'utente.

ART. 16.

Ogni cittadino può circolare in macchina e posteggiare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, anche sott'acqua, per tre secondi ogni dieci giorni per ovvi motivi di inquinamento e sicurezza.

Nessuna restrizione può essere determinata da ragioni politiche; in ogni caso non vale l'espressione: "Sono di destra, ho la precedenza!".

Ogni cittadino è libero di uscire dalla propria macchina e di rientrarvi, nelle restrizioni di tempo indicate dalla legge.

ART. 17.

I cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e senza armi in bella vista.

Nel caso di riunioni di tifosi ultrà deve essere necessaria la presenza di un prete, ventiquattro educatori sociali, ventisei psicoanalisti, trentatré buttafuori, quarantaquattro infermieri, cinquantacinque pompieri e milleseicentotrentasette poliziotti ogni undici tifosi; le società calcistiche devono contribuire in parte alle spese, nelle modalità e nei limiti della legge.

Delle riunioni in luogo pubblico deve essere dato preavviso alle autorità sette anni prima, che possono vietarle soltanto se vi parteciperanno più di sette persone e dureranno più di sette secondi, per ovvi motivi di sicurezza e incolumità pubblica.

ART. 18.

I cittadini hanno diritto di associarsi liberamente, senza autorizzazione, anche per fini che sono vietati ai minori di diciotto anni dalla legge morale.

Sono proibite le associazioni che si prefiggono di penetrare nella vera natura dei politici mediante strumenti di carattere militare, intendendo come tali mitra, siluri o, ancor più trasgressivamente, fruste e borchie varie.

ART. 19.

Tutti hanno diritto di professare liberamente il proprio trasporto verso il proprio idolo, v.i.p. o no che sia, in qualsiasi forma, individuale o associata in club, che può andare da lasciarsi spennare tutti i soldi da foto, cartoline, riviste, gadget vari fino ad arrivare alla completa lavorazione in chirurgia plastica per assumere un aspetto quanto più simile; tutto è permesso purché non si tratti di riti contrari al buon costume quali il rapimento per ammirarlo od ammirarla da vicino o l'asportazione di parti umane come ricordo.

ART. 20.

Il carattere ecclesiastico e il fine di religione o di culto di un?associazione od istituzione non possono essere causa di discriminazione, come speciali gravami fiscali; pertanto, per attuare la massima uguaglianza, si deve, di volta in volta, estendere anche alle associazioni di carattere laico le imposte inizialmente ideate solamente per le associazioni di carattere ecclesiastico.

ART. 21.

Tutti hanno diritto di imporre liberamente il proprio pensiero con le parole, lo scritto, i gesti, le tangenti, le minacce, i ricatti, la forza, le televisioni e ogni altro mezzo di convincimento.

La stampa non può essere ufficialmente soggetta ad autorizzazioni o censure.

Per essere moderno un attuale leader politico deve possedere almeno una trentina di televisori sintonizzati sul very best delle proprie dichiarazioni televisive, da sistemarsi in luoghi strategici della casa, in modo da convincere adeguatamente i propri collaboratori domestici, che, se opportunamente ciarlieri, penseranno loro a diffondere quel che si ritiene opportuno che il popolo debba sapere.

In caso di elezioni politiche improvvise, quando vi sia un assoluta urgenza e non sia possibile l'intervento di controllo delle preferenze operato dalla Mafia, si può assumere il controllo di un massimo di tre o sei televisioni per iniziare un'adeguata campagna di tribune politiche.

La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i vincoli di vassallaggio della stampa periodica libera.

Il lavaggio del cervello da parte dei mezzi di comunicazione è permesso solamente quando la situazione del paese si fa particolarmente sporca; tale lavaggio dovrà essere effettuato con sapone neutro a novanta gradi, a mano o in lavatrice.

ART. 22.

Nessun cittadino può essere privato, se non è un politico, del diritto di pagare tasse, imposte, bollette e multe varie.

ART. 23.

Nessuna prestazione personale o matrimoniale può essere imposta, se non in base alla legge del più forte.

ART. 24.

Tutti i politici possono agire per la tutela dei propri guadagni ed interessi personali.

La tangente è diritto inviolabile di ogni ente statale o partito politico.

Sono assicurati agli uomini di potere non vigorosi, con appositi istituti, i mezzi per agire e prendersi con la forza le mazzette legittime, promesse ma non pagate.

La legge determina le condizioni e i modi per la riparazione di eventuali danni dovuti a troppa foga. I risarcimenti dei danni alle chiese, dovuti a risse fra concusso e concussore e relativi spalleggiatori, sono regolati da leggi speciali.

ART. 25.

Nessuno può intraprendere alcun'attività se non paga alcuna tangente a chicchessia.

Nessuno può sperare, manco minimamente, di avere posti di lavoro presso lo Stato se non in base a raccomandazioni.

Nessuno può ottenere giusta giustizia se non paga adeguatamente, almeno l'avvocato.

ART. 26.

L'estradizione del cittadino hitaliano all'estero può essere consentita solo ove sia espressamente dimostrato che non si tratti di politici più o meno in vacanza.

Non può in alcun caso essere ammessa per reati finanziari.

ART. 27.

La responsabilità penale è variabile.

L'imputato è considerato colpevole fino all'avviso di garanzia successivo.

Visto che l'abito non fa il monaco, ma il monastero, deve essere istituito un apposito organismo, il pool "mani e giacche pulite", con il compito di giudicare i rappresentanti politici e i funzionari statali che si presentino trasandati sul proprio posto di lavoro; le pene possono variare dalla fornitura perpetua di detersivo in polvere ai lavori forzati per un anno in una lavanderia.

Non è ammessa, in nessun tipo di processo, alcuna discriminazione: la legge è uguale fra tutti quelli che pagano allo stesso modo.

ART. 28.

I funzionari e i dipendenti dello Stato, pur essendo al lavoro, devono comportarsi come se fossero veramente al lavoro; lo Stato provvede ad istituire appositi corsi che insegneranno qual è l'atteggiamento più realistico da tenersi per far credere di essere al lavoro durante le ore passate al lavoro.


TITOLO II

Rapporti etico-sociali

ART. 29.

La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul pagamento delle tasse, a cominciare dalle marche da bollo per ottenere l'autorizzazione al matrimonio.

Il matrimonio è lecito a qualsiasi coppia; nei casi di unioni fra individui con età e conto in banca estremamente differenti, la legge impone un tempo minimo di convivenza, prima di casuali morti inspiegabili del partner più anziano e ricco.

ART. 30.

È diritto e dovere dei figli maggiorenni mantenere i propri genitori anziani, anche se si è nati fuori dal matrimonio.

Nei casi di incapacità, come per i figli vittime dei capricci delle cosiddette "mamme-nonne", la legge sancisce che lo Stato assolvi il compito del figlio finché questi non raggiunge la maggiore età.

La legge assicura ai figli nati con l'inseminazione artificiale ogni tutela giuridica e sociale, al fine di non dover mantenere migliaia di possibili donatori del seme.

La legge organizza tiri di freccette contro un qualsiasi elenco telefonico aperto a caso, per scegliere almeno un padre fra i tanti possibili.

ART. 31.

La Repubblica incentiva la formazione della famiglia, offrendo un finanziamento di sei anni ad interessi zero, salvo l'inflazione, posticipando l'inizio della scuola dell'obbligo dei propri figli fino all'età di sei anni, in modo da avere tutto il tempo per accumulare il capitale necessario a comprare i testi scolastici.

Protegge la maternità, l'infanzia e la gioventù nella speranza che i futuri contribuenti crescano sani e forti e pronti anche loro in futuro a pagare le tasse.

ART. 32.

La Repubblica indice ventitré giorni di festa nazionale, offrendo banchetti gratuiti, accompagnati da musiche, balli e immancabile Karaoke, in tutte le maggiori piazze hitaliane, che saranno provviste di maxi-schermi trasmettenti a rullo il relativo messaggio augurale del Presidente della Repubblica, ogni quando per miracolo la Sanità dovesse funzionare perfettamente in Hitalia per ben tre secondi consecutivi.

Qualora lo stato di efficienza toccasse quota sette secondi, dovrà essere nominata pure un'apposita commissione teologica.

ART. 33.

L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento al di fuori dell'Hitalia.

La Repubblica detta le quote generali delle tasse sull'istruzione ed i finanziamenti delle scuole private per ogni ordine e grado di ricchezza; i pezzenti che non si possono permettere una scuola privata, invece di scaldare il banco di una qualche scuola pubblica, ma che vadano a lavorare; cosa? ciò è immorale? vabbe?, dai, aggiungiamoci pure questa: la Repubblica istituisce, anche, scuole statali per tutti gli ordini e gradi.

Lo Stato accentua lo spirito sociale della scuola statale, costringendo alunni e professori a fraternizzare effettuando al pomeriggio lavori di restauro delle strutture, per non incorrere in inutili dispiaceri, come precipitare in testa a qualcuno al piano di sotto tentando di saltare la corda in palestra.

Le scuole private gestite dal clero devono avere come priorità l'insegnamento, e non pensare solamente a timorare di Dio più gente possibile per assicurarsi un minimo consenso alle regole della morale chattolica.

È prescritto un esame di Stato alla conclusione dei vari ordini e gradi di scuole, per dare occupazione alle migliaia di persone che lavorano nelle industrie farmaceutiche che producono medicinali per alleviare lo stress.

Le istituzioni di alta cultura, università e accademie, possono elevare il loro prestigio aumentando il prezzo delle tasse fino all'inverosimile, come avviene ad esempio per il prezzo dei profumi e altri status symbol.

ART. 34.

La scuola statale è aperta a tutti, salvo i casi in cui vi siano portoni difettosi.

L'istruzione inferiore statale è, per chi proprio ci tiene, obbligatoria e gratuita, se non si considera cancelleria, cartelle, libri, eventuale grembiule firmato, mensa gite scolastiche e inoltre, nell'istruzione elementare, fiori ed oggetti d'oro alle maestre ad ogni minima occasione.

Nelle scuole elementari si organizzano appositi corsi, al fine di eliminare i fastidiosi errori che le mamme fanno quando si mettono a fare i compiti ai loro figli.

La Repubblica incentiva i meritevoli in ogni ordine e grado di scuola, facendo credere che sia vera l'esistenza di borse di studio, assegni alle famiglie e altri finanziamenti.


TITOLO III

Rapporti economici

ART. 35.

La Repubblica tutela la precarietà in tutte le sue forme e applicazioni.

Cura la formazione e l'elevazione col tempo dell'introito delle tasse ai lavoratori.

Promuove e favorisce gli accordi e le organizzazioni internazionali intesi ad affermare e regolare i diritti del datore di lavoro.

Sancisce che, se la situazione peggiorasse, almeno un'ora alla settimana nelle scuole sia dedicata alla commemorazione della dignità del lavoratore affinché non si perda la memoria fra le nuove generazioni di questo antico privilegio dei poveri cristi.

ART. 36.

Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e alla qualità delle proprie raccomandazioni e in ogni caso sufficiente ad assicurare al datore di lavoro e alla sua famiglia un'esistenza ricca e sfarzosa.

La durata massima della giornata lavorativa non potrà mai essere superiore alle ventiquattro ore.

Il lavoratore salariato deve ringraziare costantemente colui che lo ha assunto e sentirsi un privilegiato; pertanto, per riconoscenza, il secondo giorno di ogni settimana deve provvedere a prendere il pane, spezzarlo i due, immergerlo nel vino e cantare, dopo averlo mangiato, per sei ore le lodi al suo datore di lavoro.

ART. 37.

La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di prestazioni (di che tipo non si sa), le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore; la Repubblica ricorda che i direttori delle aziende preferiscono le bionde, ma alla fin fine sposano le more; i cittadini possono richiedere presso gli uffici pubblici l'elenco dei parrucchieri che realizzano le migliori tinture.

La legge stabilisce il limite minimo di prezzo dei regalini per arruffianarsi qualsivoglia superiore.

La Repubblica tutela gli impiegati meritevoli, organizzando per essi corsi al fine di imparare a raccontare nel migliore dei modi le più colossali balle al ritorno dalle ferie, ed ottenere una posizione di prestigio all'interno di quel particolare ecosistema che è l'ufficio.

ART. 38.

Ogni cittadino infortunatosi sul lavoro ha diritto ad aguzzare l'ingegno, trovandosi costretto a compiere vere e proprie gare di tattica, recitazione, astuzia e dialettica con i medici della previdenza sociale, al fine di ottenere quella manciata di punti percentuali sull'invalidità che in teoria spetterebbero d'ufficio.

Lo Stato premia opportunamente i medici meritevoli, che riescono ad assegnare costantemente agli infortunati meno della metà dei punti percentuali che spetterebbero realmente in base alla gravità dell'infortunio.

I dottori in via di pensione, che si sono distinti maggiormente nella loro carriera, riceveranno, oltre alla liquidazione, anche: il riconoscimento dell'invalidità al 100% "ad honorem" e relativo introvabile assegno mensile, una lussuosa cabriolet con i sedili in pelle di invalido, un soggiorno per tre persone al lazzaretto di Calcutta, e un posto sicuro, per i figli o chiunque sia parente stretto, come falso invalido presso un qualsiasi ente statale.

Lo Stato, consapevole del detto "i soldi non portano la felicità, anzi la allontanano", provvede a non far recapitare assolutamente all'interessato gli assegni d'invalidità, per evitargli ulteriori sofferenze e dispiaceri.

L'assistenza privata è un'obbligatoria libera alternativa.

ART. 39.

L'organizzazione sindacale è libera di dire quello che vuole.

A fare i fatti ci penserà lo Stato, nelle modalità che gli vengono più comode.

Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non il pagamento di opportune e assolutamente non parsimoniose tasse di registrazione del proprio statuto, il cui onere va versato presso uffici locali e centrali, secondo le norme stabilite dalla legge.

È condizione, per ottenere la registrazione presso i medesimi uffici locali e centrali, accompagnare allo statuto casse di vino, salame campagnolo, fave, fagioli e ceci e succulenti porzioni di lumache con sugo e cipolle, per arruffianarsi il personale competente.

ART. 40.

Il diritto di sciopero si esercita nell'ambito delle leggi che lo regolano, che prevedono per ogni scioperante una vacanza-premio, per sé e la propria famiglia, nelle più profonde e lussureggianti viscere delle miniere di Carbonhia, per un numero di giorni pari al valore fattoriale del numero di giorni di sciopero.

ART. 41.

La Costituzione offre una decina di secondi di allegria ai suoi lettori con i seguenti commi, tanto falsi da sembrare quasi quasi veri:

l'iniziativa economica privata è libera per tutti;

non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana;

la legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali;

ART. 42.

La proprietà pubblica diventerà privata.

I beni economici appartengono allo Stato, alla Mafia o ai privati.

Lo Stato attua la privatizzazione delle proprie aziende che rendono poco, sostituendo l'introito di capitale derivante dagli utili di esse con l'introito delle tasse annesse all'attività delle aziende vendute.

La proprietà di aziende di notevole dimensione è in ogni caso permessa solo ad un ristretto gruppo di persone, psicologicamente preparate, poiché vi ci convivono fin da piccoli, a sopportare l'enorme infelicità che i soldi portano.

La legge stabilisce le norme e le modalità delle cerimonie ufficiali nelle quali festeggiare ogniqualvolta la successione legittima la comando delle aziende da padre a figlio o da nonno o zio a nipote.

ART. 43.

Lo Stato tutela i disoccupati involontari con la cassa-integrazione; questa prevede il riutilizzo della forza lavoro in opere di utilità sociale, come la raccolta di pomodori, la pulizia dei vetri delle macchine agli incroci o la vendita di gingilli sulle spiagge nella stagione estiva; gli extracomunitari non possono protestare per concorrenza sleale e chiedere a loro volta la cassa-integrazione, in quanto cittadini stranieri; i cassaintegrati riceveranno mensilmente una somma pari alla metà del loro ultimo stipendio; è un gran peccato che ogni volta non si possano dimezzare pure i prezzi dei beni di prima necessità.

ART. 44.

Al fine di conseguire il razionale sfruttamento delle risorse e di stabilire equi rapporti sociali, la legge impone ai disoccupati non in cassa-integrazione di socializzare compiendo annualmente lavori gratuiti per lo Stato, come la bonifica delle terre, l'aratura dei latifondi, la costruzione di infrastrutture o la pulitura delle auto blu dei rappresentanti dello Stato.

La legge dispone provvedimenti a favore delle zone montane, incaricando un'apposita commissione a fare ogni sera la preghierina affinché arrivi annualmente la tanto bramata neve.

ART. 45.

La Repubblica riconosce la funzione sociale della tangente, come elemento di unità della cultura nazionale.

La legge ne promuove e favorisce l'incremento dell'importo tenendo conto della svalutazione della moneta e ne assicura, con gli appositi controlli, il pagamento a chi spetta.

La legge provvede alla tutela e allo sviluppo della corruzione e della concussione.

ART. 46.

Ai fini dell'elevazione economica e sociale del lavoro e in armonia con le esigenze della produzione, la Repubblica riconosce il diritto dei lavoratori a collaborare, senza modi e limiti stabiliti dalla legge, alle spese delle aziende.

ART. 47.

La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme più estreme; dato l'esiguo potere d'acquisto di gran parte degli stipendi, legalizza la prostituzione, e chi voglia darsi da fare si rimbocchi i profilattici.

Contrasta e combatte l'azione degli usurai, in quanto in concorrenza con l'attività delle banche; le leggi contro l'usura devono essere estremamente specifiche, affinché non si crei confusione e non si corri il rischio di incriminare anche i funzionari bancari, erroneamente scambiati per usurai.


TITOLO IV

Rapporti politici

ART. 48.

Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne e ibridi, che votano; non sono elettori tutti i cittadini che non votano.

Il voto ogni tanto è personale ed eguale, libero e segreto.

Il suo esercizio è dovere civico; è opportuno non illudersi più di tanto, giacché il suo valore pratico è assai lungi da quello teorico.

Ha diritto di voto chiunque possieda un televisore, inteso come elettrodomestico, e presta giuramento di essersi lasciato ubriacare dalle chiacchiere delle tribune politiche per almeno ventiquattro ore al giorno; alla domenica è concessa la tregua di un'oretta per non costringere i cittadini a portare radioline o televisori portatili in chiesa.

ART. 49.

Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti, anche per cercare di salvarsi il sedere dal carcere dopo lunghi anni di applicazione della matematica come opinione nel pagare allo Stato le tasse sulle proprie aziende.

ART. 50.

Anche se non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire, tutti i cittadini possono rivolgere petizioni alle Camere nella speranza di essere considerati nella richiesta di provvedimenti legislativi o nell'esposizione di comuni necessità.

ART. 51.

Tutti i cittadini dell'uno e dell'altro sesso possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza, a parità di pagamento.

Tutti i cittadini con l'uno e con l'altro sesso devono, per l'ammissione ai pubblici uffici e alle cariche elettive, parificarsi ai restanti cittadini appartenenti alla Repubblica, per escludere la possibilità di candidarsi alle elezioni contemporaneamente sia nella versione "man" che in quella "woman", cercando di avere una chance in più.

I gemelli siamesi sono pregati eventualmente di candidarsi nello stesso seggio e per la stessa carica, per ovvi problemi pratici e organizzativi.

ART. 52.

La difesa della Patria è un evento così miracoloso che non è un semplice dovere del cittadino, ma un sacro dovere del cittadino.

Il servizio militare di leva non è obbligatorio; chi vi rinuncia deve fare domanda di obbiettore di coscienza: in questo caso deve sgobbare come un cammello per sei anni in qualità di colf dei lavoratori scioperanti e delle loro famiglie, in libero soggiorno obbligatorio nelle miniere di Carbonhia.

La Repubblica evidenzia lo spirito pacifista delle Forze armate applicando ad ogni armamento una targhetta con su scritto: "Made for peace and love".

ART. 53.

Tutti i lavoratori dipendenti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva.

Il sistema tributario è informato a criteri di progressività; i prelievi fiscali diminuiscono in percentuale all'aumentare dei redditi, in modo da adottare la massima eguaglianza di pagamento.

ART. 54.

Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli all'Hitalia e di osservarne la costituzione e le leggi.

Si ricorda, ai cittadini provvisti di un minimo di potere, che, invece di questo testo, è molto più pratico ed economico usare la carta igienica per ripulirsi i postumi di una defecazione.


 
 
PARTE II

Ordinamento della Repubblica


TITOLO I

Il parlamento


SEZIONE I.

Le Camere.

ART. 55.

Il Parlamento si compone della Camera dei Depilati e della Camera dei Fumatori.

I Parlamentari si riuniscono in seduta comune dei membri coi soli partner stabiliti dalle loro preferenze personali.

ART. 56.

La Camera dei Depilati è eletta dopo tosatura integrale e diretta dei vecchi membri, appartenuti alla legislatura precedente.

Il numero dei cittadini deputati a tosarli è di 630; ogni volta essi devono essere scelti a caso fra le migliaia di persone che di volta in volta richiedessero di compiere tale gesto propiziatorio.

Sono eleggibili a Depilati tutti gli elettori che non hanno peli sulla lingua, od eventualmente se li sono tagliati - da qui deriva il nome: Camera dei Depilati - ed hanno pagato i venticinquemila denari della tassa sulla candidatura.

Unico compito dei Depilati è quello di fare più chiacchiere possibile in modo da tenere costantemente in luce i tanti problemi che affliggono il Paese; a fare le leggi ci penserà il Governo, i ministri, gli elettrotecnici, i gelatai, i paracadutisti e quei quattro cuccioli di dalmata così carini, esposti in vetrina nel negozio qui all?angolo.

ART. 57.

La Camera dei Fumatori è eletta in base al risultato del voto, con in più la quota proporzionale-semimaggioritaria a tariffa unica, che si ottiene pagando un'apposita tangente "ante-eletionem".

Il prezzo per un singolo posto aggiunto nella Camera dei Fumatori è pari al numero dei Fumatori per centomila per la percentuale dell'inflazione programmata per la percentuale dell'inflazione reale per il numero delle lettere ricevute in un anno, di protesta dei lavoratori; il totale va diviso per due e sottratto della somma delle età dei presidenti delle Camere, in funzione nella legislatura precedente.

La Camera dei Fumatori deve il suo nome al fatto che è compito dei suoi membri mandare in fumo ogni provvedimento legislativo proposto dagli elettrotecnici ovvero dai gelatai ovvero dai paracadutisti ovvero dai quattro cuccioli di dalmata, qualora questi fossero in contrasto con l'operato e la volontà del Governo e dei ministri.

In ogni caso non valgono le credenze che affermano che il nome derivi da antiche espressioni quali: "Ma come? hanno bocciato la legge? Ma hanno fumato...!"

ART. 58.

Il singolo Fumatore riceverà, per ogni legislatura a cui partecipa, un apposito bollino; ogni dieci bollini si riceverà in omaggio un appartamento dell'I.H.N.P.S.

Sono eleggibili a Fumatori tutti gli elettori che hanno il cancro ai polmoni o hanno pagato i quarantamila denari della tassa sulla candidatura.

ART. 59.

È Fumatore di diritto e a vita, salvo morte precoce, chi è riuscito a raccogliere un totale di cento bollini.

Il Presidente della Repubblica può nominare Fumatori a vita cinque cittadini che hanno illustrato la Patria nel campo del contrabbando di pipe, sigarette, sigari, sigarini.

ART. 60.

La Camera dei Depilati e la Camera dei Fumatori sono elette per abitudine.

La durata di ciascuna Camera può essere prorogata solo nel caso in cui non venga prorogata; nel caso in cui, invece, venga prorogata allora non può essere prorogata.

ART. 61.

La normale durata di ciascuna delle due Camere deve essere di un numero di anni pari a un decimo dei punti percentuali oltre il 50% ottenuti dalla coalizione vincente.

La durata massima ottenibile mediante le elezioni è pertanto di cinque anni, nel caso in cui una coalizione ottenga il 100% delle preferenze.

ART. 62.

Le Camere si riuniscono di diritto il giorno di Natale e il giorno di Pasqua.

In tali occasioni i vari Parlamentari, affinché non soffrano di malinconie festive dovute alla solitudine, possono invitare in Parlamento i propri cari fino al 17° grado di parentela, i quali verranno anch?essi regolarmente stipendiati alle spalle dei contribuenti che ne facciano richiesta, spinti dalla periodica generosità dei giorni festivi.

Quando non si riunisce come è abitudine una Camera, non si riunisce di diritto neanche l'altra.

ART. 63.

Ciascun Parlamentare ha il dovere di recarsi il meno possibile a lavorare, per non aggravare ulteriormente la caotica situazione del traffico.

Coloro che solitamente vanno a piedi, resteranno a casa pure loro per solidarietà.

ART. 64.

Ciascuna Camera adotta il proprio regolamento a priorità assoluta degli interessi privati dei suoi componenti.

Le sedute sono pubbliche; tuttavia ciascuna delle due Camere e il Parlamento a Camere riunite possono deliberare di adunarsi in seduta segreta, lontano da occhi indiscreti, nell'unico posto in cui ciò sia possibile; queste riunioni prendono il nome di "riunioni nel gabinetto delle Camere".

Le deliberazioni di ciascuna Camera e del Parlamento non hanno assolutamente validità operativa, in base a quanto prescritto dalla Costituzione, sempre per non incorrere nel rischio di commettere degli errori.

La disposizione che i Fumatori debbano mandare in fumo ogni provvedimento è puramente figurativa; pertanto è in ogni modo proibito introdursi nelle aule parlamentari con fiammiferi, accendini, torce, lanciafiamme e simili per secondi fini che vadano oltre la primaria necessità di accendersi una sigaretta.

ART. 65.

La legge promuove i casi di ineleggibilità e di incompatibilità con l'ufficio di Depilato e Fumatore, per dare lavoro al personale che si occupa dei numerosi dibattiti sul conflitto di interessi.

Nessuno può appartenere contemporaneamente alle due Camere, salvo particolari capacità di travestimento.

ART. 66.

Ciascuna Camera s'interessa che ciascuno dei suoi componenti sia messo nelle condizioni di mangiare il più possibile durante il suo mandato; coloro che sono stati operati di appendicite riceveranno in regalo una capra come ausilio per smaltire l'ingente quantità di cellulosa delle banconote da digerire.

ART. 67.

Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione e i suoi cittadini; questa notizia deve diffondersi il meno possibile al di fuori dei confini nazionali, per evitare pregiudizi negativi e sberleffi nei confronti degli Hitaliani da parte dei cittadini stranieri.

ART. 68.

I membri dei Parlamentari non possono essere perseguitati per le opinioni espresse e i voti dati nell'esercizio delle funzioni politiche.

Senza autorizzazione dell'eletto alla Camera al quale appartiene, in nessun modo il membro del Parlamentare può essere sottoposto a procedimento penale; né può essere evirato, o altresì privato delle dimensioni naturali, o sottoposto ad analisi ospedaliere o domiciliari, salvo che sia colto nell'atto di commettere rapporti a rischio senza l'uso delle dovute precauzioni.

Eguali diritti hanno i membri dei Parlamentari di entrambi i sessi, nei limiti imposti dalle differenze naturali.

ART. 69.

I membri del Parlamento ricevono al termine del loro mandato un'indennità sull'obesità, per la loro intensa attività mangereccia alla faccia degli Hitaliani.


SEZIONE II.

Il calvario elettorale.

ART. 70.

Il calvario elettorale è un esercizio sano e collettivo che deve svolgersi tenendo conto che "in amore e in guerra tutto è lecito".

ART. 71.

L'iniziativa di organizzare il calvario elettorale appartiene al Governo, a ciascun membro delle Camere, agli organi ed enti che vogliono usufruire di una via facile facile per farsi un bel gruzzolo speculando alle spalle dei contribuenti.

Il popolo deve starsene buono, lasciarsi centrifugare il cervello per tutto il calvario elettorale e alla fine andare e votare chi è riuscito a mentire di più e meglio.

ART. 72.

Ogni lista elettorale deve essere presentata ad un'apposita commissione che si accerterà dell'avvenuto pagamento della tassa sulla candidatura per ogni singolo candidato.

L'introito della tassa deve essere utilizzato per fini di utilità sociale, come il pagamento dello stipendio agli psicologi che aiutano i figli produttori di armi a superare il trauma psicologico scatenato dal sentirsi ripetere ogni dì che il proprio genitore è un assassino.

L'iniziativa di promuovere le varie liste è riservata, per ogni singolo partito, ai segretari nazionali nell'ambito nazionale, ai segretari regionali nell'ambito regionale, ai segretari comunali nell'ambito comunale, ai segretari di circoscrizione nell'ambito circoscrizionale, al segretario dell'amministratore condominiale nell'ambito condominiale, al capo famiglia o di chi ne fa le veci nell'ambito della famiglia seduta a tavola a mangiare e guardare la TV.

Il candidato esercita l'iniziativa di promuovere se stesso nell'ambito spazio televisivo a lui riservato nelle tribune politiche.

ART. 73.

Il Presidente della Repubblica dà inizio al calvario elettorale col taglio del nastro di partenza della "maratona televisiva" a cui devono partecipare tutti i candidati.

Il vincitore può usufruire giornalmente di sessanta minuti di spazio televisivo, il secondo classificato di cinquantanove, il terzo di cinquantotto e così via fino al sessantesimo classificato.

I cittadini più ricchi, che in media sono i meno atletici, possono pur sempre cercare di corrompere i cronometristi.

ART. 74.

I candidati che si classificano oltre il sessantesimo posto possono ottenere spazi televisivi presso le televisioni regionali.

In cambio, però, devono provvedere a pulire, allestire, mantenere, decorare, arredare, coibentare, pitturare, riscaldare e riempire di cimici e telecamere nascoste i seggi elettorali più vicini a casa propria.

ART. 75.

Le sedi in cui votare possono essere allestite nelle scuole, con una conseguente interruzione del normale corso delle lezioni.

L'interruzione delle lezioni deve essere di un numero di ore il più breve possibile, per evitare una diminuzione delle vendite delle già citate industrie che producono medicinali per alleviare lo stress.

L'interruzione delle lezioni deve essere di un numero di ore il più breve possibile, per evitare una diminuzione delle vendite delle già citate industrie che producono medicinali per alleviare lo stress.

In questo caso, lo Stato s'impegna di fornire per ricordo a tutti i votanti un pupazzo gonfiabile, raffigurante il proprio candidato preferito.

Inoltre lo Stato, per chi avesse pure la pazienza di rispondere ai sondaggi degli exit-pool, s'impegna a fornire appositi ricordini extra, tipo forbici, fruste, borchie e simili.

ART. 76.

I candidati, che non sanno di che farsene di un eventuale bambolotto gonfiabile a propria immagine e somiglianza, possono, via Internet, salvo particolari casi di narcisismo, devolverlo in beneficenza ai bambini poveri dei paesi sottosviluppati.

ART. 77.

Per tutto il periodo del calvario elettorale gli aspiranti onorevoli possono acquistare, presso tutti i maggiori supermercati hitaliani, i loro più stretti collaboratori, in confezioni da dieci, comprendenti anche un rotolo di carta igienica e un lecca-lecca in omaggio.

Lo Stato controlla la qualità e la morbidezza delle lingue dei suddetti collaboratori e le garantisce con un apposito bollino blu.

I collaboratori posti in vendita sono di assoluta prima qualità e provengono da tutti i migliori allevamenti degli uffici argentini.

ART. 78.

Lo Stato non si assume responsabilità nei casi di collaboratori di contrabbando che possono essere affetti dal morbo della "lingua pazza".

ART. 79.

I collaboratori di giustizia possono essere riconvertiti in collaboratori di politici solo dopo il pagamento di un'opportuna tangente per ottenere un'eventuale amnistia od indulto da parte del Presidente della Repubblica.

I collaboratori riconvertiti possono essere molto utili ad un onorevole nell'impostare la propria azione politica, facendo tesoro delle varie esperienze acquisite prima del pentimento.

ART. 80.

Il cittadino prima di votare deve rivolgersi verso il Presidente del collegio e, poggiando la mano a proprio piacimento in qualsiasi parte del corpo che comincia per 'c', come cuore, collo o quant'altro, deve prestar giuramento di essersi sorbito le ventiquattro ore giornaliere di tribune politiche, come prescritto dalla Costituzione.

ART. 81.

Le Camere approvano ad ogni elezione i bilanci e il rendiconto consuntivo del lecito finanziamento illecito che ogni partito riceve per sostenere il calvario elettorale.

I soldi usati per corrompere chicchessia devono essere tenuti fuori bilancio.

Le rapine, almeno per ora, non sono ancora un mezzo legale di finanziamento illecito per le spese elettorali.

Si potrebbe cercare di sotterrare i soldi ed innaffiarli giornalmente con acqua e sangue di bue, ma finora nessuno è riuscito ad ottenere con questo metodo risultati utili; lo stesso discorso vale anche per i buoni fruttiferi, nonostante il nome.

ART. 82.

La par condicio c'è ma non si vede. Essa non può essere ufficialmente applicata perché se i più esperti leccapiedi in tv perdessero la possibilità di venerare 24 ore su 24 fino all'esasperazione il proprio leccato, nonché datore di lavoro, ci sarebbe il rischio concreto che si crei un regime.


TITOLO II

Il Presidente della Repubblica

ART. 83.

Il Presidente della Repubblica è eletto dai Parlamentari in seduta comune dei loro membri.

I componenti di entrambe le Camere devono riunirsi assieme presso la Camera Daletto di Palazzo Fiji per dar vita ad un sufficiente lungo periodo di consultazioni a stretto giro di lenzuola e materassi.

Chi si stanca per ultimo durante questo giro di consultazioni, e mantiene come minimo la forza per sorridere alle foto di rito, viene eletto Presidente della Repubblica e "Stallone Hitaliano" ad honorem.

ART. 84.

Può essere eletto Presidente della Repubblica ogni Depilato o Fumatore che abbia compiuto i cinquant'anni, che abbia pagato i cinquantamila denari della tassa sulla presidenza e che goda.

Per quanto riguarda l'età non sono accettate scappatoie, come il dire di avere festeggiato il compleanno due volte all'anno.

Il prezzo dei biglietti del toto-Presidente è determinato per legge.

ART. 85.

Il Presidente della Repubblica è eletto per un numero di anni ben precisi.

Pertanto, per quanto egli cerchi di essere simile al Papa nel suo agire, non potrà mai ottenere l'incarico a vita.

Comunque se egli ci si mettesse particolarmente d'impegno e ne facesse esplicita richiesta può, alla fine del proprio mandato, essere nominato arcivescovo del Quirinale alla carriera, con la facoltà di celebrare ogni 25 Aprile la messa in un qualsiasi bordello a propria scelta.

ART. 86.

Le funzioni del Presidente della Repubblica, in ogni caso che egli non possa adempierle, sono esercitate dal Presidente della squadra di calcio che ha vinto il campionato nell'anno precedente.

Nel caso in cui ci fosse stata un'interruzione dell'ultimo campionato per cause di forza maggiore, come scioperi, espulsioni od infortuni collettivi, morte dello sport nel gioco del calcio e conseguente lutto, o quant'altro per cui non si possa giungere al termine regolare della competizione calcistica, si deve tenere conto della classifica stilata prima della penultima giornata di campionato giocata.

ART. 87.

Il Presidente della Repubblica è il capo dello Stato e ne rappresenta la capigliatura.

Può inviare biglietti con messaggi alle cameriere.

Indice l'assunzione delle nuove cameriere e le fissa alla prima riunione, nella speranza che da cosa nasca cosa.

Organizza le feste al palazzo presidenziale del Quirinale, definisce l'etichetta di corte e si preoccupa di scegliere i pappagetti che gli girano intorno.

Organizza le battute di caccia e alleva i cani aventi il valore di segugi da guardia o da compagnia.

Indice il referendum popolare nel caso in cui al mattino sia indeciso su quale paio di calzini indossare.

Disegna alla lavagna, nei casi indicati dalla legge, le funzioni lineari, quadratiche ed esponenziali rappresentanti il totale delle sue conquiste amorose in funzione del tempo.

Riceve i rappresentanti diplomatici nella propria residenza e cucina per loro; modifica le ricette internazionali, previa, quando occorra, l'autorizzazione delle cameriere.

Giocando a Risiko ha il comando delle Forze Armate, presiede il Consiglio supremo di difesa, dichiara lo stato di guerra.

Presiede il Consiglio superiore dei suoi giardinieri, quando si deve decidere su come eliminare i parassiti dalle piante del suo palazzo.

Può dire grazie e anche prego.

Confisca le onorificenze della Repubblica e le rifonde per farci gioielli da regalare alle proprie amanti.

ART. 88.

Il Presidente della Repubblica ha il comando dell'importantissimo, ai fini istituzionali, "bottone rosso" che serve ad azionare l'impianto di condizionamento d'aria del Parlamento, impedendo che le caldissime e afose giornate estive facciano sciogliere le Camere.

ART. 89.

Il Presidente della Repubblica, se mai facesse qualcosa e se mai si capisse l'utilità di quel qualcosa che facesse, è responsabile dell'appena detta qualcosa che facesse.

Gli atti osceni in luogo pubblico che hanno valore procreativo sono controfirmati anche dal Presidente della Confpornografici.

ART. 90.

Il Presidente della Repubblica può essere sgridato, bacchettato e sculacciato sul sederino da un gay compiacente per qualsiasi illegalità nell'esercizio delle sue funzioni, tranne che per alto tradimento o per attentato alla Costituzione.

In tali casi egli riceve in omaggio il distintivo e la tessera d'ammissione al prestigioso "Club della loggia Piddue".

ART. 91.

Le illusioni servono per sognare e il vero serve per agire. Ciò è bene ed è bene sia sognare che agire. Il problema nasce quando ci sono persone che usano il vero per sognare e le illusioni per agire; ciò non c'entra nulla colla Costituzione, ma nulla toglie che sia un pensiero con una sua dignità, anche molto maggiore di molti discorsi dei professionisti della politica.


TITOLO III

Il governo


SEZIONE I.

Il Bordello dei ministri attraenti.

ART. 92.

Il Governo della Repubblica è composta del Presidente del Bordello e dei ministri attraenti, che costituiscono insieme il Bordello dei ministri attraenti.

Il Presidente della Repubblica, dopo aver esaminato i relativi provini di canto, ballo, recitazione, loquacità, portamento e bella presenza, nomina il Presidente del Bordello dei ministri attraenti e, su proposta di questo, i ministri attraenti.

ART. 93.

Il Presidente del Bordello dei ministri attraenti e i ministri attraenti, prima di assumere le loro funzioni, prestano giuramento, stringendo teneramente le mani del Presidente della Repubblica, fissandolo languidamente negli occhi e, se egli lo richiedesse, accarezzandolo delicatamente sulle guance.

ART. 94.

Il Governo deve avere la fiducia dei cittadini prima di avere il coraggio di chiedere l'ennesima nuova tassa.

Ciascuna Camera decide se accordare o revocare tale fiducia mediante il rito della lozione shakerata e svuotata in testa al C.C. (Cittadino Campione) con un diavolo per capello.

Entro dieci giorni dalla sua applicazione, se ha reagito diventando nera, pari all?arrabbiatura del C.C., le Camere sono tenute a revocare tale fiducia.

In caso contrario, verificato che il C.C. non porti il parrucchino, le Camere sono tenute ad accordare tale fiducia.

La lozione di sfiducia deve essere preparata in appositi stabilimenti segreti gestiti dallo Stato, che saranno severamente sorvegliati da allegre combriccole di paramilitari che fra una pausa pranzo e l'altra possono divertirsi a simulare guerre, stupri, quiz televisivi, attentati terroristici e quant'altro.

ART. 95.

Il Presidente del Bordello dei ministri attraenti dirige la banda musicale del Governo e ne è responsabile. Si preoccupa di scegliere i brani musicali da eseguire, promuovendo e coordinando le specifiche qualità dei ministri attraenti.

I ministri attraenti sono responsabili collegialmente delle stonature durante le esecuzioni della banda musicale del Governo e individualmente della non perfetta qualità degli strumenti rispettivamente assegnati.

La legge provvede a stabilire l'aspetto delle divise da indossare durante le esecuzioni e determina il numero, le retribuzioni e la mafia interna dei componenti della banda musicale.

ART. 96.

Il Presidente del Bordello dei ministri attraenti e i ministri attraenti non possono essere posti in stato d'accusa dal Parlamento in seduta comune, neanche per i reati commessi nell'esercizio delle funzioni, a meno che non esistano prove inconfutabili, speranze nulle di corrompere il giudice, previsioni malauguranti dell'oroscopo di giornata, diminuzione dei prezzi al mercato ittico delle piovre e in fine autoconfessioni da parte degli accusati stessi, che nel qual caso per la loro onestà alla fin fine come premio possono restare a piede libero come se nulla fosse successo.


SEZIONE II.

La Pubblica Amministrazione.

ART. 97.

I pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge, in modo che siano assicurate una buona aerazione e una sufficiente illuminazione.

Nei pubblici uffici non si può, durante l'orario di lavoro, fumare perché fa male alla salute né bere alcolici perché fa male alla salute né drogarsi perché fa male alla salute né avere rapporti sessuali perché fa bene alla salute ma la Chiesa non vuole, e noi non possiamo fare altro che genufletterci e far sì che sia fatta la sua volontà.

Agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante raccomandazione nei concorsi, salvo i casi stabiliti dalla legge.

ART. 98.

I pubblici impiegati sono al servizio esclusivo del proprio diretto superiore e di loro stessi.

Se tentano nei modi più disparati di assentarsi dal posto di lavoro, devono essere premiati per la loro fantasia e per la loro costanza.

Si possono con legge stabilire vacanze premio per coloro che riescono ad essere il più scortese possibile coi malcapitati fruitori dei pubblici servizi.


SEZIONE III.

Gli organi ausiliari.

ART. 99.

Il Consiglio nazionale della pace e dell'abbondanza è composto da esperti tuttologi, strenui esaltatori del turbocapitalismo e delle magne e gaudie meraviglie della società turboconsumistica.

È organo di consulenza delle Camere e del Governo ed ha il nobilissimo compito di scrivere i discorsi politici che invitano implicitamente i cittadini a sopprimere le proprie frustrazioni sociali con un edonistichissimo spendere e spandere attraverso un continuo turboshopping che aiuti a mantenere oliati i turbo ingranaggi delle turbo economie moderne.

Ha l'iniziativa di diffondere attraverso la stampa i relativi ringraziamenti dei turbocapitalisti e delle casse dei loro forzieri, in continua turbocrescita.

ART. 100.

Il Consiglio di Stato dell'amore e della giustizia è organo di consulenza che si preoccupa di cercare una partner da dare in sposa ai magistrati single, per evitare che l'inevitabile nervosismo causato dalla mancanza di una compagna possa interferire sul lavoro.

La Corte dei conti a cose fatte esercita la funzione di consulenza matrimoniale per i magistrati sposati, per evitare che l'inevitabile stress causato dalla presenza di un congiunto possa interferire sul lavoro.

La legge assicura l'indipendenza dei due Istituti e dei loro componenti di fronte la Governo e alla Confsuicidiocomeunicorimedio.


TITOLO IV

La magistratura


SEZIONE I.

Ordinamento giurisdizionale.

ART. 101.

La giustizia è amministrata in nome del "Popolo".

"Popolo" è il soprannome da dare nei processi all'ottavo dei sette nani e alla corrente unità monetaria in uso.

ART. 102.

La funzione giurisdizionale è esercitata da magistrati la cui tariffa di corruzione deve essere mensilmente aggiornata e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale.

I giudici incorruttibili, in base agli accordi di Roma del 753 a.c., devono essere sistematicamente o eliminati fisicamente o accusati di complotto.

La legge regola i casi e le forme della partecipazione agli eventuali platonici e plateali funerali di Stato dei suddetti giudici incorruttibili.

ART. 103.

Il Consiglio di Stato esiste; ma se esiste allora cogita, ergo est. Pertanto all'entrata dei locali dove avvengono le riunioni del suddetto Consiglio deve apparire un'epigrafe che esalti la memoria di Cartesio.

La Corte dei conti deve stabilire le forme a priori per rimpinguare e gestire le casse dello Stato, che sono continuamente alimentate da quel particolare contenuto a posteriori che è il denaro.

I tribunali militari devono dialetticamente di volta in volta giudicare gli eventuali reati compiuti, nel corso di un conflitto, dagli scemi di guerra in tempo di pace e, nei periodi di non belligeranza, dagli scemi di pace in tempo di guerra.

ART. 104.

Giornalmente, dalle 23,30 alle 23,35, la magistratura costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere.

Nelle ore restanti della giornata invece è giusto che esso sia un ordine strettamente dipendente dalla volontà del "Popolo".

Il Consiglio Superiore della Verniciatura deve aiutare l'istituzione giudiziaria a farne di tutti i colori.

Sono ammesse tinte piane o metallizzate; le soluzioni bicrome devono essere invece preventivamente autorizzate dal Presidente della Confarredatoriespertintinteabbinate.

Il Consiglio Superiore della Verniciatura è presieduto dal Presidente della Repubblica, o da chi ne fa le veci, o da una persona scelta a caso per strada .

Le tinte applicate nei processi giudiziari sono stabilite esclusivamente in base alla volontà del "Popolo".

Secondo i dettami della dottrina New Age si può, ad usufrutto dei processati, cercare di usare i colori per sedute di cromoterapia che aiutino a superare il conflitto cosmico fra il "Tao" dell'emisfero destro del loro cervello e quello dell'emisfero sinistro del loro sedere, essendo questa la causa prima di tutta la malvagità nel mondo moderno.

ART. 105.

Spettano al Consiglio Superiore della Verniciatura pure il compito di assegnare le quantità di polifosfati da aggiungere nel prosciutto cotto e il compito da assegnare multe salatissime a chi si chieda cosa possa centrare ciò con l?istituzione giudiziaria.

ART. 106.

Le auto blu dei magistrati sono assegnate per concorso.

La legge sulla dotazione di serie sancisce il massimo grado di inclinazione del sedile e la potenza delle lampadine interne aventi il compito di creare sensualissimi effetti di luce rossa diffusa.

Su designazione del Consiglio Superiore della Verniciatura, vengono decise la taratura e la lubrificazione di molle e ammortizzatori, al momento di evitare fastidiosi cigolii nei momenti di massima passione.

ART. 107.

I magistrati sono inamovibili.

Essi non possono essere dispensati o sospesi dal servizio né destinati ad altre sedi o funzioni per nessun motivo, neanche se uccidono o rubano o dichiarano apertamente di essere a favore dell'uguaglianza di tutti gli uomini.

L'unica eccezione è data dal caso in cui essi siano così presuntuosi da volgere in pratica le proprie teorie di uguaglianza, accusando un chicchessia che abbia un po' di potere.

In tal caso il magistrato deve venire immediatamente sospeso dal servizio per incompatibilità ambientale, dopodiché un'apposita commissione provvederà a creare dal nulla imputazioni immaginarie per digrignare la sua figura e distogliere le attenzioni dei mass-media dal chicchessia potente precedentemente accusato ed incriminato.

Non è accettata alcuna forma di protesta da parte del povero Cristo che si è visto togliere il lavoro, neanche la più disperata tipo spogliarsi nudo in Piazza San Piethro mentre il Papa recita l'Angelus, al fin di dimostrare la propria purezza morale e spirituale prima di intraprendere una ricca ed entusiasmante nuova carriera di frate francescano.

ART. 108.

Le norme sull'ordinamento giudiziario e su ogni magistratura sono stabilite in modo che non turbino il sonno dei cittadini che hanno potere.

I cittadini che si ribellano al comma precedente possono scegliere di:

  A) farsi torturare finché non dichiarano che invece sono d'accordo

  B) ingoiare prelibate fialette di cianuro al gusto di menta piperita

  C) fare un esame di coscienza e intraprendere la lucrosa attività di avvocato

  D) pregare, pregare, pregare e che Dio ci aiuti

ART. 109.

La Mafia dispone direttamente della autorità giudiziaria.

ART. 110.

La pena di morte è applicata solamente per quei cittadini che ne facciano esplicita richiesta in carta bollata al Ministero della giustizia, paghino i sessantaquattromila denari della tassa sulla morte e i seicentosessantaseimila denari della tassa sul servizio concesso e giurino sulla Bibbia di non credere alla reincarnazione.


SEZIONE II.

Norme sulla giurisdizione.

ART. 111.

Tutti i provvedimenti giurisdizionali devono essere ben pagati.

Contro le sentenze e contro i provvedimenti sulla libertà personale, nell'assurda ipotesi che questi diventino operativi, i più potenti possono andare a difendersi in appositi spazi televisivi gestiti da leccapiedi veri professionisti nel loro mestiere oppure possono cercare di rifugiarsi al di fuori della nostra gloriosa Nazione.

Contro le ingiustizie per i poveri non c'è scampo, almeno in un'ottica terrena.

ART. 112.

Il pubblico ministero ha l'obbligo di masturbarsi o di avere rapporti sessuali e di leggere la Bibbia o il Nuovo Testamento prima di esercitare l'azione penale, al fine di essere sia fisicamente che mentalmente nella massima condizione possibile.

ART. 113.

Contro gli atti della pubblica amministrazione, dopo avere bestemmiato di cuore ai relativi sportelli, si può cercare di ricorrere in sede giurisdizionale per far valere i propri diritti.

Scopo di tali proteste è farsi dissanguare le finanze da avvocati compiacenti per poi vedersi matematicamente riconoscere di avere torto.

La legge e la commissione 'sadici estremi' determinano le tariffe di tali avvocati e la durata dei processi.


TITOLO V

Le Regioni, le Provincie, i Comuni

ART. 114.

La Repubblica si riparte in Regioni, Province, Comuni, Quartieri, Edifici, Appartamenti, Stanze, Angolopreferitodellastanza, Mattoni, Molecole, Atomi, Quark and Quork and Querk, Materia, Antimateria.

ART. 115.

Le Regioni sono costituite in enti autonomi col potere di tassare il grano se il presidente di essa non trova la pecunia necessaria per comprarsi il 33° "Rolex" d'oro o un qualcos'altro altrettanto, come dire... così alla buona.

ART. 116.

Ai Quark and Quork and Querk sono attribuite forme e condizioni particolari di autonomia, secondo statuti speciali adottati con leggi costituzionali.

ART. 117.

La Regione, anzi lo Stato, no la Regione, guarda che ho detto lo Stato, ti dico che è la Regione. Senti, scendiamo ad un compromesso, che ne dici di questo: dunque... La C.i.a.h. può emanare leggi per le seguenti materie:

  a) politica estera e rapporti internazionali dello Stato hitaliano;

  b) difesa e Forze armate;

  c) dichiarazione dello stato di guerra, dello stato di pace, dello stato di missione umanitaria per aiutare quegl?imbecilli che non sono neanche in grado di costruirsi un acquedotto con le proprie mani;

  d) ordine pubblico e sicurezza;

  e) astrologia;

  f) fisiognomia;

  g) sciatalgia;

  h) mammamia;

  i) claustrofobia;

  j) artigianato;

  k) etc...

... ma forse non si faceva prima ad indicare cosa non può fare la C.i.a.h, no è meglio così, io però la penso diversamente, ti dico che questo è meglio, tanto non mi convinci, arrangiati ad un certo punto sai che me ne frega.

Le leggi della Repubblica possono domandare alle Regioni il significato delle loro leggi.

ART. 118.

Spettano alle Regioni la regolamentazione dei flussi migratori fra un comune e l'altro.

Lo Stato delega alla Regione l'esercizio di stabilire le quote di immigrati da accogliere.

La Regione può lasciare il visto d'ingresso liberamente solo ai cittadini dei comuni situati in una fascia di 50 km di distanza dal confine della stessa. Tutti gli altri cittadini devono pagare l'apposita tassa "sulla migrazione interna".

ART. 119.

Le Regioni hanno il diritto-dovere di instaurare per i cittadini immigrati appositi corsi obbligatori di dialetto.

Quest'ultimi, per riconoscenza di essere stati accolti in una parte del territorio hitaliano differente nelle tradizioni e nella storia da quella da cui si proviene, devono uscire per strada esclusivamente vestiti col relativo costume folcloristico locale.

Per valorizzare il Mezzogiorno gli immigrati del Sud possono continuare a tenere in bocca lo scaccia pensieri e per esprimere la loro meraviglia possono continuare a dire "minchia!" (purché si cerchi di mantenere l'accento della regione in cui si è ospiti).

La Regione è una e indivisibile.

ART. 120.

Lungo i confini di ogni regione sono istituite apposite linee fortificate, opportunamente trascurate come ogni cosa hitaliana, ma valevoli come forte monito simbolico ad ogni pensiero di trasferimento.

I cittadini che vogliono raggiungere i loro parenti residenti in una regione differente dalla loro devono viaggiare in incognito di notte e pagare una qualchesia somma per far chiudere un occhio a chi ha il dovere di controllare le frontiere.

Non è ammesso costruire tunnel sotterranei segreti; o forse sì? o forse no? chissà chi può dirlo, chi può dare delle certezze in questo mondo così cataclasitico e confuso.

ART. 121.

Al contrario dei cittadini hitaliani, gli stranieri possono circolare liberamente per tutto il suolo nazionale, per ovvie ragioni di promozione turistica.

Essi per distinguersi devono portare un opportuno cappellino su cui a fronte va incollato un cartoncino 24x24 cm in cui vi si possa leggere, scritto nella lingua di origine del turista, "vengo in pace".

Essi finché avranno soldi da spendere in bar, pub, ristoranti, souvenir shops, bordelli, etc. saranno pure trattati bene, in quanto portatori di benessere per la nostra nazione.

Gli zingari sono regolati da leggi speciali.

ART. 122.

La Mafia va valorizzata come uno dei pochi validi organismi di livello regionale.

Il traffico nazionale di sostanze stupefacenti è proibito in quanto contrario alle leggi regionali isolazionistiche e alle leggi sull'immigrazione interna di trafficanti e spacciatori.

Il traffico regionale invece è consentito, purché venga scientificamente testato ed appurato che la droga non provochi l'aumento del colesterolo nel sangue.

Non è ammesso il contrabbando regionale di serpenti per simulare riedizioni di film di Cicciolina a livello casalingo.

L'unico elemento veramente nazionale degno della peggiore organizzazione malavitosa fu, è e sempre sarà solo ed esclusivamente la televisione e chi ne fa le veci.

ART. 123.

Ogni Regione ha uno statuto, il quale, in armonia colla Costituzione e con le leggi della Repubblica, non serve a niente.

Gli statuti vanno stampati in carta soffice a doppio strato avvolta in rotoli di cui ognuno ha la libertà di farne l'uso che ritiene più opportuno.

ART. 124.

Un Commissario del Governo, residente nel capoluogo della Regione, soprintende i flussi regionali di tangenti e li coordina con quelli nazionali.

ART. 125.

Il controllo di legittimità sugli atti amministrativi delle Regione è esercitato direttamente da Dio che mensilmente comunicherà un rapporto attraverso l'uscita di lacrime, secondo il codice morse, da una statuetta della Madonna appositamente incaricata.

Nella Regione sono istituite adeguate commissioni di esorcisti per valutare le interferenze mefistofeliche nei messaggi della suddetta madonnina.

ART. 126.

Il Consiglio regionale, quando compia atti contrari alla Costituzione o gravi violazioni di legge, può essere sciolto nell'acido solforico, secondo i notissimi metodi della lupara bianca.

Può essere altresì cementato insieme alle fondamenta di un qualsiasi grattacielo in via di costruzione, al fine di risparmiare sul trasporto di sabbia e calce.

I resti fossili potranno essere rivenduti dopo qualche centinaio di anni, in seguito a comuni operazioni di demolizione urbanistica od attentati terroristici che li riporteranno alla luce, e potranno essere fatti passare come i resti degli ultimi discendenti moderni della stirpe dei giurassici grandi rettili.

Altresì si possono organizzare spettacolari fucilazioni generali di tutti i componenti, in alternativa allo scioglimento e alla cementificazione.

In tali casi saranno organizzate appositi collegamenti televisivi in diretta che illustrino attimo per attimo il dramma di questi uomini, che per l'onore delle disposizioni della Costituzione del loro paese natio, vanno impassibili incontro all'inevitabile, incuranti delle lacrime dei loro cari che innaffiano il pavimento e aiutano coi loro squamazzi a creare uno squarcio di rumore in quello che è il silenzio gelido della morte.

ART. 127.

La Regione può emettere leggi.

Non c'è rosa senza spine.

Can che abbaia non morde.

Tanto va la gatta al largo che ci lascia lo zampino.

(Spazio proverbi offerto dalla società nazionale P.U.M.P.S.S.S.E.S.: "Proverbi: Un Modo Per Sentenziare Sentenze Senza Essere Sentenziosi" con sede in Piazza Labomb Aescappa 1/1, Cinecittà-Roma).

ART. 128.

Le Provincie e i Comuni sono enti autonomi creati apposta per riempire questo articolo della Costituzione che altrimenti sarebbe risultato vuoto.

ART. 129.

I Quartieri, gli Edifici, gli Appartamenti, le Stanze, lo Angolopreferitodellamiastanza e i Mattoni sono gestiti direttamente dalla frangia politica della Confedilizia.

I mattoncini Lego sono considerati enti autonomi di decentramento amministrativo, e sono gestiti dai figli degli appartenenti alla commissione Mattoni della frangia politica della Confedilizia, nell'ambito dei piani internazionali per l'emancipazione dei figli di papà nei confronti del potere.

ART. 130.

Le Molecole, gli Atomi, i Quark and Quork and Querk, Materia e Antimateria, come prescritto già in parte dall'articolo 116, sono enti autonomi tenuti sotto controllo scientifico della frangia "controlliamo la natura per avere l'illusione di essere più potenti di Dio" della Confisicinucleari.

Reparti di teste di cuoio appositamente addestrati provvedono a fucilare tutti i protozoi, i batteri e i virus che clandestinamente sconfinano in territorio nemico... pardon... in territorio straniero.

ART. 131.

Sono costituite le seguenti particelle di Materia e Antimateria:

  Elettrone

  Capitone

  Protone

  Raspone

  Neutrone

  Cotone

  Positone

  Gravitone

  Megatrone

  Fotone

  Gondone

  Bosone W+

  Bosone W-

  Bosone Z°

  Barbone

  Gluone

  Gluepalla

  Microtone

  Mesone

  Lastrone

ART. 132.

Si può con legge costituzionale, sentiti i Consigli regionali, disporre la fusione di atomi esistenti o la creazione di nuove molecole con un minimo di un milione di Quark, quando ne facciano richiesta tanti Consigli comunali che rappresentino almeno un terzo delle popolazioni che possano essere sterminate dall'esplosione di una Bomba H.

Si può, con referendum e con legge della Repubblica, sentiti i Consigli regionali, esprimere un desiderio prima di venire vaporizzati da tale bomba.

ART. 133.

La Repubblica riconosce le autonomie politiche degli Stati sovrani di San Martino e del Capitano e l'indipendenza della Repubblica indipendente di Piazza Massena 1/7.

Altre autonomie, sentite le popolazioni interessate, sono concesse solo in seguito al pagamento di un'opportuna tangente alla Roma ladrona, 'ch chi l'ha duro non perdona.

(Ma dico io, alle soglie del tremila... peggio che l'oroscopo).

ART. 134.

Pubblicità. Ci vediamo dopo la titolazione del TITOLO VI


TITOLO VI

Garanzie costituzionali


SEZIONE I.

La Corte costituzionale.

ART. 134.

La Corte costituzionale giudica:

il colore dell'inchiostro con cui stampare le edizioni alternative (E.A.) della Costituzione; il colore della carta igienica su cui stampare le E.A. della Costituzione; il colore della popò del defecando per cui stampare le E:A: della Costituzione, per accertarsi che non abbia le emorroidi.

ART. 135.

La Corte costituzionale è costituita da Tizio, Caio e Sempronio, nominati rispettivamente da Alì, Babà e Iquarantaladroni.

Essi vanno scelti a scelta o fra la crema della cultura hitaliana o fra la crema della cucina jamaicana.

Viva il free-joint.

("Viva i morti per droga", così disse il becchino, "che almeno ci garantiscono il lavoro").

Tizio ha il compito sublime di pettinare Caio, durante le riunioni della Corte Costituzionale.

Caio ha il compito divino di mettere le calze a Sempronio, durante le riunioni della Corte Costituzionale.

Sempronio ha il compito supremo di levarsi le calze e spettinare Caio, prima delle riunioni della Corte Costituzionale.

ART. 136.

Quando la Corte costituzionale dichiara l'illegittimità costituzionale di una norma di legge, provvede a cambiare la Costituzione per renderla legittima.

Una mano lava l'altra.

ART. 137.

Un, due, tre, stella...

Passapaperino collapipainbocca guaichiglielatocca glielatoccapropriotu.


SEZIONE II.

Revisione della Costituzione - Leggi costituzionali.

ART. 138.

Le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali sono adottate da ciascuna Camera con due successiva deliberazioni ad intervallo non minore di tre mesi, e sono approvate a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera nella seconda votazione.

Le leggi stesse sono sottoposte a referendum popolare quando, entro tre mesi dalla loro pubblicazione, ne facciano domanda un quinto dei membri di una Camera o cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali. La legge sottoposta a referendum non è promulgata, se non è approvata dalla maggioranza dei voti validi.

Non si fa luogo a referendum se la legge è stata approvata nella seconda votazione da ciascuna delle Camere a maggioranza di due terzi dei suoi componenti.

ART. 139.

La forma repubblicana, finché i Savohia non chiedano esplicitamente un cambio di questa norma, non può essere oggetto di revisione costituzionale.








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