Paolo si perse in una grotta
un bel giorno di Settembre.
La giovinezza, l?intraprendenza
l'impeto, l'inesperienza
e una dose di incoscienza
lo portarono a calpestare,
in cerca di risposte,
strade sconosciute
che nel buio degli anfratti
sfociavan nell'ignoto.
Paolo si perse in una grotta
un bel giorno di Settembre.
Avanzò nel labirinto,
indefesso e volitivo,
cercando di vincere
la scommessa con se stesso,
pensando che ci dovesse essere una meta,
una meraviglia celata ai più,
che ripagasse il prezzo
del rischio speso nell'azzardo.
RIT: Si fa presto a questa età
a non pensare alle conseguenze,
quando la luce della curiosità
illumina il cervello
e spinge a soddisfare
risposte sconosciute.
Paolo si perse in una grotta
un bel giorno di Settembre.
Non sapeva che non bastava la virtù,
una grande voglia
e la forza di volontà
per ottener qualcosa.
Non fece i conti con la sorte
e la sorte lo punì
facendolo cadere
in un pozzo per fortuna non profondo.
Paolo si perse in una grotta
un bel giorno di Settembre.
Bloccato in quella trappola
non voluta ebbe tempo di pensare.
Pensò a quell'ignoto che andava
cercando nei meandri della grotta,
alla sua sete di nuove esperienze,
al pericolo in cui si trovava,
e valutò tutto quel di buono
aveva già conosciuto nella sua vita.
RIT: Si fa presto a questa età
a non pensare alle conseguenze,
quando la luce della curiosità
illumina il cervello
e spinge a soddisfare
risposte sconosciute.
Paolo si perse in una grotta
un bel giorno di Settembre.
Provò un sentimento strano
un attaccamento finora sconosciuto
a tutto quello che già era il suo mondo,
le esperienze già vissute
e tutti i sentimenti già provati
e per la prima volta
si rese conto che non era giusto
darli per scontati.
Paolo si perse in una grotta
un bel giorno di Settembre.
I soccorritori lo trovarono
poco prima che il livello
dell'acqua salisse
e riempisse il pozzo;
lo liberarono, lo portarono fuori.
La sorte toglie, la sorte dà:
e per fortuna questa volta aveva
optato per il lieto fine.
RIT: Si fa presto a questa età
a non pensare alle conseguenze,
quando la luce della curiosità
illumina il cervello
e spinge a soddisfare
risposte sconosciute.
Paolo ritornò in quella grotta
qualche giorno dopo.
La curiosità è un non so che troppo
grande da poter essere fermato:
fu più prudente, non fu più solo,
fece attenzione ed ebbe aiuto
dai suoi compagni d'avventura
e in ogni modo non rischiò più di tanto
se non era necessario.
E così facendo raggiunse la meta
oscura che andava cercando nella grotta:
cosa c'era? niente, perché non c'era niente
a parte qualche stalattite
e molta umidità.
Paolo capì l'ironia della cosa,
di quel qualcosa per cui aveva rischiato,
si fece una risata,
uscì dalla grotta
e tornò alla sua vita, amandola
quanto non l'aveva amata mai.