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24 Novembre 1999

RIT: Io non so parlar d'amore
     ma non mi sono mai fatto
     tanti problemi
     perché ho una minchia lunga
     ventitré centimetri
     e un fatto compensa 
     l'altro.

Io sono un gigolò 
che batte il marciapiede,
il puttano del nuovo millennio,
il frutto ultimo dell'attività
incessante
delle coriacee femministe.
Care femministe
che coi vostri cartelli
avete reclamato
posti di direttore generale,
leader politico,
avvocato, dottore, ingegnere,
ma mai una volta
avete reclamato
per andare a lavorare in miniera,
in una baleniera
o in altri posti di frontiera.

Io amo le donne,
e le vostre sacrosante battaglie,
ma perché dopo tanti anni
di lotta contro il concetto maschile
di donna oggetto
sbandierate ai quattro venti
il vostro nuovo acquisto,
cioè il concetto femminile 
di uomo oggetto.

Predicavate l'uguaglianza,
care femministe,
state attente a non sprecarla
uguagliandovi a certi vizi maschili
che all'inizio della vostra storia
andavate a deprecare
manifestando nelle piazze.

RIT: Io non so parlar d'amore
     ma non mi sono mai fatto
     tanti problemi
     perché ho una minchia lunga
     ventitré centimetri
     e un fatto compensa 
     l'altro.

Io sono un gigolò
che batte il marciapiede,
il puttano del nuovo millennio,
una figura quasi all'avanguardia
oggigiorno,
ma che presto, vedrete,
raggiungerà quote di mercato
che neanche avevate immaginato
di poter immaginare.
E ci saranno allegre coppie,
che quando il marito va a puttane
la moglie va a puttani;
vedrete presto sui cigli delle strade
oltre a cosce, tette e culi
messe in esposizione,
anche petti muscolosi,
glabri o villosi,
mascelle d'acciaio
e tanto altro ancora.

E nasceranno quote di mercato
specifiche riguardo alle perversioni:
e alle quasi donne col belino si affiancheranno
quasi uomini colla mussa;
e i bambini democraticamente
potranno scegliere
se il proprio pedofilo personale
debba essere il solito vecchiaccio malefico
o possa essere pure la sua rugosissima moglie,
colla gobba e le gambe storte.

Festeggeremo nel nuovo millennio
il trionfo dell'uguaglianza,
ma a forza di predicare uguaglianza
e libertà
dimenticandoci che cosa uguagliare
e che cosa liberare,
non faremo altro che festeggiare
il trionfo della mercificazione
di ogni devianza 
e perversione.

Ma io che c'entro dopotutto,
non sono io che devo dire certe cose
giacché con questo stato dei fatti
mi ci guadagno il pane.

RIT: Io non so parlar d'amore
     ma non mi sono mai fatto
     tanti problemi
     perché ho una minchia lunga
     ventitré centimetri
     e un fatto compensa 
     l'altro.







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