Bedda matri
che pulchra che
Palermo che è
con le sue stigghiole
e il pane ca' meusa
e gli arancini
e il pane e panelle
e lu sfinciune
e la pasta colle sarde
e la pasta al forno
e i babbalusci
e il pesce, tanto pesce,
qualsiasi pesce
e il polpo e i ricci
e le patelle.
RIT: E a Palermo c'è il sole
tanto sole
e col sole c'è tanto calore,
il calore che trovi fra la gente,
la gente, la magnifica gente,
che vive a Palermo.
Bedda matri
che pulchra che
Palermo che è
colla sua cattedrale
e il palazzo dei Normanni
e la Cappella Palatina
e San Giovanni degli eremiti
e il teatro Massimo
e il politeama Garibaldi
e le catacombe dei cappuccini
e 'a Vucciria e Ballarò
e monte Pellegrino
e il santuario
di Santa Rosalia
e il parco della Favorita
e la Palazzina Cinese.
RIT: E a Palermo c'è il sole
tanto sole
e col sole c'è tanto calore,
il calore che trovi fra la gente,
la gente, la magnifica gente,
che vive a Palermo.
Bedda matri
che pulchra che
Palermo che è
con i suoi agrumeti
e i fichi d'india
e i cespugli arsi dal sole
e la terra asciutta,
la stessa terra solcata
dai Greci, dai Romani,
dai Bizantini,
dagli Arabi e i Normanni,
la terra dei Teatrini dei Pupi,
la terra da cui gli Alleati
cominciarono a liberar l'Italia,
terra in cui non è sempre tutto rose e fiori,
terra dalle mille contraddizioni
ma anche terra di una
gioia di vivere
che solo qui è possibile provare
RIT: E a Palermo c'è il sole
tanto sole
e col sole c'è tanto calore,
il calore che trovi fra la gente,
la gente, la magnifica gente,
che vive a Palermo.