Giungi Messalina
e salvami
dal freddo di questo mondo,
abbracciami
e col tuo calore
alimenta il mio calore.
Isoliamoci
nella nostra bolla
che ci siamo ritagliati
sotto queste coperte,
abbracciami
e fatti abbracciare,
stringiamoci
e pensiamo solo a noi
due
adesso
e ignoriamo per un po'
il caos di questo mondo,
questo freddo mondo
che ruota imperterrito
ignaro fuori dalla finestra,
ignaro di noi due,
di te
che col tuo calore
alimenti il mio calore.
Giungi Messalina
e abbracciami,
scivola voluttuosa
le tue mani sulla mia pelle,
sulla mia carne,
che desidera essere scaldata
dalle tue mani,
dal tuo corpo,
dalla tua carne
per me così calda
non fredda
come tutto il resto che ruota
intorno a noi,
in questo mondo,
questo freddo mondo
che ruota imperterrito,
ignaro
fuori dalla finestra.
Tu sei calda Messalina
e calde sono le tue labbra
che sfiorano le mie labbra.
Tu sei viva Messalina;
freddo è il trillo
dell'ultimissimo ritrovato
nel campo della telefonia mobile,
ma tu sei viva Messalina;
freddo è il luccichio
dell'anello di diamanti regalato
per festeggiare l'ennesimo
anniversario importante,
ma tu sei viva Messalina;
freddo è il colore
di un automobile di fascia alta
con sedili in pelle
e alza-cristalli elettrico,
ma tu sei viva Messalina;
freddo è l'odore
della scrivania in legno pregiato
nell'ufficio del presidente
di una qualche multinazionale,
ma tu sei viva Messalina;
freddi sono i fili delle marionette
dei teatrini di questa realtà
che è anche finzione
ma pure realtà
e pure finzione
ma anche realtà.
Ma tu sei viva Messalina
e sei calda,
lasciamo il freddo
fuori dalla finestra
e crogioliamoci nel caldo
che mi stai regalando
sotto queste coperte,
e baciamoci
e tocchiamoci
e guardiamoci negli occhi
e parliamo ore ed ore
senza dirci neanche una parola.