Cara, scusa,
non vorrei disturbarti
ma avrei da chiederti una cosetta:
non voglio essere noioso:
tu mi ami?
Cara, scusa se te lo chiedo,
ma, visto che ieri ti ho sorpresa
fra le lenzuola insieme
al mio migliore amico,
non vorrei rimanere 
vittima di un equivoco.
Cara sbrigati a rispondere
che non so fino a quando
saprò trattenere la mia mano
che impugna quel bel machete
che ci regalò il nipote del calzolaio
il Natale di tre anni fa.
Cara, te lo ricordi quel Natale
e tutte le altre feste
degli anni successivi
e degli anni precedenti?
Cara ti ricordi quando ci conoscemmo,
quando ci baciammo,
quando ci toccammo,
quando ci sposammo?
Cara, scusa,
non volevo disturbarti ieri
nel bel mezzo dell'orgasmo:
potevi avvisarmi
così sarei arrivato un po' dopo,
magari dopo che il caro amico mio
se ne era già andato a casa.
Cara forse era meglio non sapere nulla.
Cara non scappare,
non ti lasciare ingannare dal machete,
ti assicuro che se dovessi massacrarti
giuro che non ti farò soffrire.
Dopotutto sono un'anima buona.
Cara me lo dicevi sempre
che era per questo motivo
che ti eri innamorata di me.
Cara ti ricordi quando
ci baciammo quella volta in treno?
ti ricordi la complicità 
di quella volta in cui lo facemmo
nella toilette di quell'osteria fuori città?
Cara spero solo che quando
lo facevi con lui
almeno pensavi un po' a me.
Cara se lo hai fatto 
è di certo colpa mia:
tutte le volte che andavo 
a spezzarmi la schiena al lavoro
e ti lasciavo sola in casa
chissà quante volte la solitudine e la noia
ti han fatto soffrire
e neanche me ne sono accorto.
Cara, basta, non soffrirai più,
un colpo e sarà tutto finito
e il grande sonno ti abbraccerà.
Cara rispondimi, forse mi ami.
Cara c'è un fuoco che mi distrugge,
non lo riesco a sopportare.
Cara, aiutami cara.
Cara, salvami cara.
Cara, oddio non riesco 
a fermare la mia mano, cara,
cara perché non parli più,
cara perché non respiri più,
cara perché mi guardi in quel modo.
Cara addio!
È stato bello amarti,
ma credo che ormai sia tutto finito,
mia cara.